SLOVENIAN GAN JUDO KOPER 20-23 maggio 2004
TORNEO INTERNAZIONALE PER DISABILI SEMINARIO PER INSEGNANTI E ARBITRI
In seguito ai contatti londinesi di Barioli con il gallese Roy Court lAISE ha partecipato ad un evento internazionale in Slovenia. Base a Capodistria (Sporthall Bonifika) e gruppi distribuiti in strutture ricettive nel raggio di una quindicina di chilometri.
Roy Court è impegnato da decenni nel campo del judo adattato e fa parte della commissione dellUnione Europea Judo recentemente costituita (ne fa parte anche litaliano Giorgio Sozzi) per occuparsi del settore disabili.
Il nostro gruppo era formato da cinque Down, me stesso e due collaboratori di Kyu Shin Dojo più Marco e Alessandra da Milano. Unincursione in un campo senza dubbio non omogeneo a quella che è stata fino ad oggi la nostra esperienza coi disabili mentali, per diversi aspetti un campo avverso.
Programma intenso che comprendeva la mattinata del venerdì dedicata alla valutazione dei livelli di disabilità dei partecipanti per meglio definire i raggruppamenti di gara. Dalle 14 alle 22,30 seminario interattivo in inglese riservato agli insegnanti e agli arbitri (nella prima parte insieme poi separati) condotto da Ben van der Eng della Judo Bond Nederland (JBN - la federazione olandese). Sabato giornata di gara e festa di chiusura. Domenica, per chi voleva restare, possibilità di visita guidata alle grotte di Postojna.
CURIOSITA Sulle circolari ricevute via e.mail compare sempre il riferimento al G Judo e qui in Slovenia compare GAN Judo. Ho cercato dinterpretare in qualche modo anche con laiuto del vocabolario ma niente. Ho chiesto lumi a Ben e lui mi ha detto che G judo deriva dal calcio. Nel calcio esistono le serie (A, B, C..). Per i disabili molti anni fa pensarono a una lettera piuttosto lontana da quelle delle serie più note. La cosa ebbe successo e si trasferì al basket: G basket e così via fino al G judo. Ben non sapeva dirmi lorigine di GAN. Il bello è che nemmeno i principali responsabili dellorganizzazione slovena hanno saputo darmi una spiegazione. Non sanno! Forse qualcuno tra noi sa qualcosa in proposito?
Soprattutto tra i bambini disabili (non molti se ne sono visti nella giornata di venerdì ma erano numerosi il sabato) sembra diffuso luso di cinture con strisciolina longitudinale. Anche qualche adulto mostrava la stessa particolarità. Sono strisce di colore rosso o bianco che da qualche parte (Galles, Slovenia e Svezia per esempio) hanno cominciato ad usare per distinguere i praticanti di G judo.
La cosa mi ha lasciato inizialmente molto perplesso (anche perché indossavo la mia cintura con due strisce rosse e mi chiedevo cosa immaginavano gli altri insegnanti, un super-disabile?..). A freddo voglio però esprimere una netta contrarietà allidea e direi che dovremmo batterci perché non prenda piede. Se è necessario conoscere la categoria di disabilità in occasione di iniziative comuni, questo può essere un fatto significativo e molto discreto (come facciamo in AISE sul tesserino) ma mi pare proprio da scartare lesposizione pubblica di una categorizzazione che ricorda la stella di David assegnata agli ebrei.
LA VALUTAZIONE DELLE CATEGORIE Fase assolutamente indispensabile viste le diverse provenienze e modalità di divisione in categorie in uso nei vari paesi. Gli organizzatori avevano chiesto di presentare i partecipanti secondo 5 categorie (dalla più debole, la prima, alla più forte, la quinta) e sulla base di questa indicazione, e delletà, i partecipanti erano stati preventivamente divisi in gruppi contrassegnati da un colore.
Su otto differenti aree i partecipanti sono stati impegnati a praticare, secondo diverse proposte di attività, in brevi lezioni di 15 minuti. Il contenuto della lezione era già stabilito in precedenza e poteva essere rilevato da cartelli (con disegni e sintetica descrizione) affissi ai tavoli corrispondenti alle aree di lavoro.
Il contenuto delle lezioni andava dal semplice al complesso. Dagli esercizi collettivi di approccio-preparazione del corpo, a quelli che consideravano la capacità di caduta, a quelli di opposizione a terra o in piedi, allesecuzione di una singola tecnica per arrivare alle sequenze in combinazione. Il ritmo era quasi sempre dinamico e il clima generalmente gioioso.
I gruppi, formati da persone cui era stata consegnata una striscia dati su carta colorata, erano radunati inizialmente nellarea del colore corrispondente. Forse la sequenza delle lezioni era stata studiata pensando alle successive rotazioni in senso orario dei gruppi ma non ne ho la certezza. Molti tecnici nel pomeriggio hanno poi segnalato che sarebbe stato più agevole far spostare i docenti e non i gruppi. In tal modo ciascun gruppo avrebbe mantenuto il riferimento al suo colore e sarebbero stati eliminati tempi morti e una certa confusione.
Lo scopo di questa fase era di verificare la correttezza nella formazione dei raggruppamenti di gara previsti per il giorno dopo. Nel corso della mattinata sono stati operati numerosi spostamenti di categoria.
IL SEMINARIO Molto utile per comprendere meglio quanto realizzato nella mattina e impostato secondo la metodologia del cooperative learning che ci accingiamo ad adottare nellimminente corso di formazione per educatori sportivi dellAISE.
E subito balzata agli occhi limpostazione di fondo della conduzione olandese. Ben e i suoi collaboratori hanno senza dubbio potuto approfondire i loro studi, le loro osservazioni e le esperienze sulla disabilità e sul judo adattato grazie al forte sostegno dello Stato, della loro federazione e di unapertura mentale e culturale tipica di quella gente.
Introduzione con excursus storico e relazione sullo stato del dibattito con i problemi tuttora aperti nel campo della disabilità e sport. Definizioni e classificazioni innanzitutto.
Le classificazioni basate principalmente sulla diagnosi medica fino al 98, ma anche (fin dalle paraolimpiadi del 92) su un sistema di classificazione funzionale (determinato relativamente alle richieste tecniche della disciplina considerata).
Sono considerati ormai acquisiti gli standard di classificazione per quel che riguarda le limitazioni sensoriali, uditive e visive, e perciò su questo non si è posto particolare accento.
Sulle limitazioni mentali il problema è tuttora molto dibattuto e dopo aver ascoltato la storia dei tentativi di classificazione sulla base del quoziente dintelligenza o della certificazione speciale (per intenderci quella che consente di avere a esempio linsegnante di sostegno nelle nostre scuole) mi sono fatto la convinzione che il nostro sistema di classificazione su base funzionale, su cosa il soggetto è in grado di fare, sia il più valido e affidabile. E comunque auspicabile un accordo internazionale sul numero delle categorie e sul suo ordine. Gli olandesi, che hanno subito dimostrato la loro dipendenza da quellimpostazione sportiva che noi tanto contestiamo, propongono 5 categorie nellordine inverso a quello che ci stiamo abituando ad usare, argomentando con la considerazione che il primo è il più forte. Su questo punto penso che dovrebbe essere piuttosto facile unificare, perché secondario.
Più complesso è stabilire un criterio comune di assegnazione alle diverse categorie. In questo torneo è stato proposto il TEST DI VALUTAZIONE DELLE ABILITA al fine di accertare la percentuale di abilità nellesecuzione di tecniche (le otto minilezioni del mattino). Latleta che riesce ad eseguire tra l80 e il 100% di quanto proposto è considerato di livello 1; se è in grado di eseguire tra il 60 e l80% livello 2; tra il 50 e il 60% livello 3; tra il 40 e il 50% livello 4 (può competere in ne waza con i pari livello); meno del 30% livello 5 (gareggia in giochi a terra). Non mi è chiaro il come valutare la percentuale ma gli otto esercizi del test erano i seguenti:
1. Alcune sicure forme di caduta da diverse angolazioni
2. Due cadute essendo lanciati da un partner
3. Due tecniche di immobilizzazione
4. Liberarsi da unimmobilizzazione
5. Due rovesciamenti a terra per giungere alla presa
6. Due tecniche di lancio
7. Due combinazioni di tecniche di lancio
8. Una controtecnica di lancio
E stato chiarissimo, come dicevo, che lagonismo, lefficacia nel combattimento, è il punto di arrivo di ogni intervento dei nostri colleghi stranieri. Alcuni filmati paragonavano tecniche di campioni ai mondiali o alle olimpiadi con le esecuzioni di atleti disabili con il commento: tutto questo è possibile. Veniva raccomandata almeno una competizione al mese in contesti locali, nazionali e internazionali.
Il giorno dopo, durante la competizione si respirava esattamente la stessa aria delle nostre affollate gare federali, con il coach che urlava come un ossesso incitando il suo atleta a tenerlo giù e così via. Gli stessi insegnanti che il giorno prima, nel seminario, sembravano altro in quanto a rispetto e autocontrollo.
La divisione in gruppi per lapprofondimento di argomenti specifici è un ottimo metodo per fare in modo che ciascuno si esprima e trovi punti di accordo o dissenso ( rispetto alla traccia predisposta o alle opinioni espresse dagli altri membri del gruppo stesso). In questa fase sono stati possibili proficui scambi di opinioni e informazioni e successivamente di elaborazione di esperienze (nel preparare mini lezioni su tema prestabilito). Le relazioni dei gruppi e la presentazione delle lezioni in seduta plenaria hanno poi consentito ulteriori osservazioni e chiarimenti. Qui è stata determinante la maggior esperienza dei relatori soprattutto per quel che riguarda le disabilità dovute a lesioni spinali, i disordini motori e le disabilità multiple.
L esperienza è stata utile per allargare le idee e prendere in considerazione per la prima volta la possibilità di far praticare judo adattato anche ad altre categorie.
Mi sembra chiaro che una preparazione specifica degli insegnanti di judo sia generalmente ritenuta necessaria. Ma forse non necessariamente successiva alla formazione come insegnante di judo (erano presenti infatti anche alcune cinture marroni). Nei paesi rappresentati ufficialmente con delegazioni federali (Olanda, Svezia, Inghilterra erano presenti associazioni provenienti da una dozzina di paesi europei) esistono corsi specifici di formazione per insegnanti e arbitri di judo adattato.
LA GARA Unimitazione di altre gare internazionali con tanto di bandiere, inni nazionali, cerimonie di apertura e chiusura, tatami calpestati nella confusione delle premiazioni.
La necessità di accorpare è balzata agli occhi in qualche caso di evidente disparità tra i contendenti. Larbitraggio è identico a quello delle normogare con la differenza (se non erro) dellassenza di sanzioni. Anche nei combattimenti in ne waza si valuta Koka, Juko ecc., non solo per il caso dellOsaekomi ma anche per rovesciamenti vari.
Ho assistito con interesse a confronti tra spastici e tra paraplegici.
Vorrei discutere in qualche altra occasione del significato delle dimostrazioni: ad inizio gara un anziano disabile ha eseguito 4° e 5° gruppo di nage no kata e al termine un ragazzino disabile ha eseguito i primi tre gruppi. Ogni proiezione era accolta da un applauso fragoroso ma in quasi nessun caso poteva chiamarsi dimostrazione di un principio dazione. A me ha dato limpressione di: poverini, anche loro possono , quellorribile pietismo che combatto in ogni occasione. Penso che se lo scopo era di far vivere loro un momento di grande impatto emotivo si sarebbero potute trovare forme e momenti diversi.
Il giorno prima Roy Court diceva che uno dei loro problemi era di garantire la durata dellincontro per non meno di 15 secondi (le grandi questioni della commissione UEJ). Ho provato a suggerire il combattimento a 2 ippon sottolineando che alla base della brevissima durata di alcuni incontri cera ancora il problema della corretta classificazione.
I NOSTRI Hanno combattuto mediamente cinque volte ciascuno e solo uno ha ottenuto un numero maggiore di vittorie rispetto alle sconfitte.
Era la nostra prima uscita con vita in comune e feste e pernotti. Certamente è stata unesperienza molto significativa, per noi accompagnatori e per loro, che ha contribuito a migliorare la conoscenza reciproca e a rinforzare la nostra amicizia. Abbiamo dovuto affrontare un viaggio dandata durato 7 ore a causa di un intasamento stradale e diversi problemi di relazione e di disponibilità. Le abbiamo chiamiate occasioni di crescita personale e siamo soddisfatti.
LORGANIZZAZIONE Alloggio in un centro di abilitazione a Strugnano con mensa, dormitori, struttura scolastica e palestra che offre disponibilità a gruppi di almeno 15 persone (fino a 100) per il mese di agosto al costo giornaliero di 15 Euro a persona, pensione completa con anche merenda di frutta e buono ingresso spiaggia compreso.
Ospitalità alla buona e notevole disponibilità personale. Qualche evento parallelo a Capodistria, visita in barca a Pirano per i disabili il venerdì pomeriggio e festa finale a Isola in un bellissimo posto sulla spiaggia (peccato la pioggia )
Bella e funzionale la struttura del palazzetto Bonifika a Koper
CONTATTI Alcune persone conosciute potrebbero dare un apporto alla nostra associazione nel momento in cui si dovesse decidere di allargare il campo dintervento a favore di altre disabilità. Una volta meglio conosciuti si potrebbero inoltre sfruttare, riproducendoli e/o adattandoli, i contenuti della loro esperienza maturata nellorganizzazione di percorsi formativi rivolti allinsegnamento e allarbitraggio del judo adattato.
Claudio Sanna